mercoledì 16 marzo 2011

# 18 - Erica - Ferrara - Italia

Il bacio viaggiatore
Buon giorno, mi presento. Sono un bacio viaggiatore e vivo sulle labbra a forma di cuore di un bambino molto generoso in fatto di baci; per questo vad e torno dalla sua bocca in continuazione. Stamani però si è dimenticato di baciare la sua mamma prima di andare a scuola e quando se n'è accorto era ormai in cima alle scale. Malinconico mi ha lanciato da lontano. Per renderlo, prendo la rincorsa, ma...ahimè la mamma è già in macchina, diretta al supermercato. Svolazzo in mezzo al traffico freneticamente: devo raggiungerla a tutti i costi, altrimenti che razza di baci sono? Ma lei, svelta come una lepre, parcheggia, scende dall'auto ed entra nel supermercato affollato. Che disastro! Per ritrovarla in mezzo alla gente cerco di inseguire il suo odore che ben conosco (con tutti i baci che le consegno), ma ci sono troppi profumi nell'aria: pane appena sfornato, pizza, cioccolato, parmigiano...Col naso in su perlustro in mezzo ai banchi e con l'acquolina in bocca, sempre più frastornato, capisco che in quel marasma non riuscirò mai ad acchiapparla. Decido così di tornare alla macchina e di aspettarla buono buono appoggiato al vetro, ma...forse per il freddo, forse per la stanchezza, mi addormento. Terribile! Un colpo secco di tergicristallo mi risveglia: piove e la macchina è in movimento! Attaccato alla spazzola per non volare via, trascinato a destra e a sinistra, stringo i denti fino a casa. Infreddolito e bagnato,scrollo le ali e ancora la inseguo fino al ortone osservandola mentre si abbassa per fare una carezza al bimbo della portinaia. Decido di colpirla. Ora! Corro deciso verso la sua guancia: smack! Oh, NOOOO!!! Sciocco che non sono altro!Sbaglio mira e finisco su quella fradicia del marmocchio, in un mare di lacrime. "Oggi è una giornataccia", strillo inviperito. Subito la lacrima che sta rotolando giù mi risponde, "Che cosa hai da lamentarti tu, così fortunato? Vergogna...quando arrivi porti gioia e sorrisi, io invece porto solo guai...Sapessi com'è duro il mio lavoro quando capito sulla faccia di quelli che non si decidono!Molta gene si vergogna di piangere e non vuole farsi vedere, allora trattiene le lacrime. Trattiene, trattiene e io sono lì, sl ciglio e pronta a tuffarmi emi domando: "Che faccio?Vado, non vado..minuti che sembrano un'eternità e che dolore, che pena...perchè soffrono! Snza contare le volte che mi capitano gli occhi col mascara o con l'ombretto...scendo giù tutta nera come un qualsiasi marmocchio che abbia giocato nella terra un giorno intero".
"Ma qualche volta la gente piange anche dal ridere, vedi che non dispensi soltanto dolori?", le dico per consolarla. "E poi anch'io mi sporco col rossetto, parto trasparente e arrivo colorato: rosa, rosso, arancio..che male c'è? asta lavarsi! E' il mio avoro...beh!Non è facile. Pensa alle persone che si salutano prima di una lunga partenza; quello lo chiamano bacio d'addio ed è sempre doloroso. Poi ci sono sulle lettere...devi fare un sacco di lavoro per recapitarli...epoi..sospiro, esistono i baci di coloro che dicono di volerti bene ma in realtà non te ne vogliono affatto, anzi, ti odiano.
Quest'ultimo tipo è il più brutto, lo chiamano anche "bacio di Giuda"...sai come sto sulle spine quando accade questo? Perchè sono in grado di distinguere molto bene se un bacio parte dal cuore o parte solo dalle labbra. Vedi, anche il mio lavoro non è sempre così piacevole..."
La lacrima mi sembra un pò dubbiosa ma non ho tempo da perdere, devo riprendere il mio viaggio in cerca della mamma. Mi avventuro su per le scale fino al quinto piano e trovo la porta chiusa; scendo giù di nuovo e sbattendo le ali risalgo dall'esterno cercando un varco attraverso le finestre, ma nulla, tutto sprangato. A un tratto sul tetto vedo la canna fumaria: che sciocco a non averci pensato prima! Mi calo in mezzo alla fuliggine e un pò ubriaco per tutto quel peregrinare, trotterello nelle stanze in cerca della faccia amata. Davanti allo specchio sobbalzo: sono nero come uno spazzacamino, ma ecco che la sento cantare e rincuorato da quella voce piena d'amore la cerco ancora: la vedo, è in cucina. La rincorro e...smack! Finalmente atterro sulla guancia fresca e profumata. "Oh", sobbalza lei sfiorandosi la guancia, "Che cos'è?" e, guardandosi allo specchio, sospira e aggiunge: "un bacio ed è la bocca del  mio bambino, non puù essere che la sua, con queste labbra a forma di cuore.."
Mi stiracchio, contento di essere giunto a destinazione e penso: "Un pò di meritato riposo, almeno fino al prossimo viaggio!"

Carissimi, per me è un onore poter partecipare a questa splendida iniziativa per il vostro piccolo "chicco di riso"! Vi aguro che quel magico giorno arivi il prima possibile per poterlo stringere tra le vostre braccia ed avvolgere in una calda coperta che sarà l'abbraccio di tutte le tue amiche che ti vogliono bene.
Con affetto da un'amica lontana

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